Weekly Playlist N.01 (2019)

 

Esaurite le abbuffate e i molteplici brindisi per Natale/Capodanno/Epifania, eccoci di nuovo al cospetto di una selezione settimanale atta ad aprire il 2019 veramente col botto. Come prima cosa occorre però assicurarsi di aver sgombrato il campo da qualsiasi traccia di allegria e letizia dovute alle feste, aiutandosi magari con quella colata di pece uscita lo scorso dicembre e nota come Servants Of Chaos II”. Vi avevamo già introdotti a questa compilation targata Debemur Morti Productions con una colonna domenicale, e dunque, visto che pure da queste parti ultimamente ci siamo dati ai bagordi, ci siamo permessi di riciclare i due pezzi già presentati in tale occasione e farveli ascoltare in una playlist: “Sanglot” dei francesi Au Champ Des Morts e “Without Credence” dei finlandesi October Falls. Ma a proposito di uscite dicembrine, non vi sarete mica fatti scappare il consueto articolo sul meglio del mese scorso, vero? In caso la risposta sia affermativa, lo trovate qui e non lamentatevi del carbone che avete trovato nella calza domenica. In ogni caso, tra i big four proposti in quello scritto, oggi vi proponiamo i sempre presi bene M8l8th il cui ultimo lavoro Reconquista” è stato anche trattato nell’ultima recensione del 2018. La novità, in questo caso, si intitola “I Know The Day Will Come” [EDIT: un piccolo imprevisto ci ha purtroppo costretti a sostituire il pezzo con “Storm Above Azov”].
Ora però accantoniamo definitivamente le uscite dell’anno passato e iniziamo ad enumerare le novità che troveremo in quello venturo, iniziando dal ritorno dei Månegarm. La compagine svedese è pronta a tornare sul drakkar e salpare con il nuovo album Fornaldarsagor”, che vedremo in commercio non prima del 26 aprile. Affiliamo allora le armi con il primo salto all’indietro di questa playlist, che ci riporta al 2005, a Vredens Tid” e a quella bomba di “Sigrblot”. Chi invece ha piani decisamente più grandiosi per il proprio futuro discografico sono gli islandesi Árstíðir Lífsins, che nel 2019 ci delizieranno con due (!) full-length concettualmente legati e intitolati rispettivamente Vápn Ok Viðr” e Eigi Fjöll Né Firðir”. In attesa di questa discreta mole di musica, il redivivo staff vi esorta a recuperare il lavoro del 2012 (Vápna Lækjar Eldr”) e la sorprendente “Frá Þögn Rauma Grund Hefr Þessi Ætt Komið”.
Dunque sembra non ci si annoierà nemmeno quest’anno, né con le uscite in studio e né tantomeno con le calate live nel nostro paese. Già la prossima settimana ad esempio potremo goderci dal vivo la strana coppia (trio, contando gli svedesi At The Gates) composta dai polacchi Behemoth e dagli statunitensi Wolves In The Throne Room. Se mercoledì sarete sotto il palco dell’Alcatraz di Milano a gustarvi l’esibizione dei fratelli Weaver e sentirete le sferzanti note di “Vastness And Sorrow” (dall’amatissimo Two Hunters” del 2007), telefonate al Mago Do Nascimento e ditegli di prendere lezioni da Pagan Storm Webzine. Sempre parlando di musica dal vivo, lo scorso weekend un’istituzione del metallo nero tricolore ha sfoderato una tripletta di esibizioni in giro per l’Italia. Vista la nostra mancanza di copertura nei confronti dei grandi Mortuary Drape a questo giro, ci pare doveroso espiare includendo in playlist il loro leggendario debutto All The Witches Dance”, classe 1994, rappresentato da “Astral Bewitchment”.
Ci stiamo avvicinando alla fine anche stavolta, e come saprete ciò significa che è il momento di rinfrescarsi un po’ la memoria su quanto siano belli certi album freschi freschi di anniversario. Il 1994 ci ha donato una quantità inumana di opere provenienti dal grande nord, ne riscopriremo qualcuna durante quest’anno, e tra queste non bisogna assolutamente dimenticare il venticinquenne debutto degli svedesi Dawn Nær Sólen Gar Niþer For Evogher”. Noi questi ragazzotti li ricordiamo bene, nonostante la loro ormai completa inattività in studio, dunque ecco apparire tra i dieci brani di oggi “Svarter Skiner Sólen”. Nella vicina Norvegia invece qualcuno non si è dato alla pacchia, bensì ha continuato a produrre opere di un certo spessore (incluso uno dei migliori dischi del 2018), una delle quali esattamente dieci anni fa: stiamo ovviamente parlando degli invitti Vreid e del loro Milorg”, da cui è stata estratta “Speak Goddamnit”. In caso questa botta di patriottismo di resistenza all’allora Germania nazista avesse lasciato qualcuno di voi un po’ infastidito, siamo lieti di ridargli la sua tranquillità col terzo, ultimo e viste le ultime polemiche deliziosamente ambiguo anniversario del giorno, offertoci sempre dalla terra dei fiordi. Se chiunque avesse aperto bocca negli ultimi tempi riguardo i Taake si fosse poi preso la briga di dare un ascolto all’ormai ventenne Nattestid Ser Porten Vid”, oggi Hoest e compagni si esibirebbero allo stadio di San Siro. Non è questo il caso, e a noialtri non resta che goderci le dolci note di “Vid V” sul quasi finire della playlist di oggi.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Au Champ Des Morts“Sanglot” (from Servants Of Chaos II (compilation)”, Debemur Morti Productions 2018)

2. Wolves In The Throne Room“Vastness And Sorrow” (from Two Hunters”, Southern Lord Recordings 2007)

3. Dawn“Svarter Skiner Sólen” (from Nær Sólen Gar Niþer For Evogher”, Necropolis Records 1994)

4. Vreid“Speak Goddamnit” (from Milorg”, Indie Recordings 2009)

5. M8l8th“I Know The Day Will Come” (from Reconquista”, Militant Zone Records 2018)

6. October Falls“Without Credence” (from Servants Of Chaos II (compilation)”, Debemur Morti Productions 2018)

7. Mortuary Drape“Astral Bewitchment” (from All The Witche Dance”, Unisounds Records 1994)

8. Månegarm“Sigrblot” (from Vredens Tid”, Displeased Records 2005)

9. Taake“Vid V” (from Nattestid Ser Porten Vid”, Wounded Love Records 1999)

10. Árstíðir Lífsins“Frá Þögn Rauma Grund Hefr Þessi Ætt Komið” (from Vápna Lækjar Eldr”, Ván Records 2012)

Michele “Ordog” Finelli

 

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